Spesso accade, nei fenomeni che investono diverse realtà economiche, che la cronaca e l’opinione pubblica magnifichino le caratteristiche positive, senza prendere atto delle difficoltà connesse. Ad esempio, la formazione digitale dei collaboratori dello studio.
Tutti sappiamo che la transizione digitale può avere un impatto migliorativo sull’attività di uno studio professionale. Allo stesso modo, tutti sappiamo che nel nostro flusso di lavoro quotidiano potrebbe esserci una tecnologia che migliora l’efficienza, che riduce i tempi morti, e che in definitiva fa impennare i profitti dello studio.
Tuttavia, come rileva un paper di ricerca sulla Digital Transformation e sulle sfide per le HR (Digital Transformation: Challenges for Human Resources Management, Università di Scienze Applicate VERN, Zagreb), una delle sfide più difficili da affrontare globalmente è la formazione.
Il dipendente, ma anche il titolare dello studio, non sempre si sente pronto ad affrontare il processo di cambiamento e la formazione che ne consegue, per una serie di difficoltà pratiche.
Difficoltà 1: non è facile abbandonare le vecchie abitudini
Ogni nuova tecnologia richiede da parte del personale dipendente una certa dose di adeguamento, che si tratti di software di gestione paghe, per le revisioni contabili, o di intelligenza artificiale.
Se pensiamo a un processo che è stato svolto in modo identico per anni, è noto che sia richiesta una certa dose di energia per scardinarlo e per impostarne uno nuovo.
La riconciliazione manuale delle fatture, ad esempio, è un processo faticoso, ma ad alcuni sembra che l’unico modo per svolgerlo in modo affidabile sia proprio quello manuale.
Quindi, quando si parla di tecnologie digitali, non è tutto oro ciò che luccica.
Un altro esempio: benché sia universalmente noto che il data entry manuale su Excel sia lungo, oneroso e noioso, spesso è più difficile di quel che sembri trovare un’alternativa.
E se il software che si sceglie non è altrettanto intuitivo?
E se si spende più tempo a imparare un nuovo processo con un corso di Excel avanzato, rispetto al tempo impiegato per fare il lavoro ripetitivo senza cambiare nulla?
Ad esempio, ho elaborato di recente un caso studio sulle Macro di Excel. Immaginiamo un dipendente che ogni giorno deve inserire un CERCA.VERT in un file di riepilogo, prendendo i dati da un altro file. Il tempo impiegato nel processo, tra inserimento della funzione e attesa del programma, è di 6 minuti. Avviando una Macro di Excel, il tempo sarebbe sceso a 3 minuti giornalieri.
Ma per quanti giorni bisogna utilizzare questo processo per ammortizzare il tempo speso per seguire un corso sulle Macro di Excel e impostare la Macro stessa?
E quanto rimarrà attivo quel processo?
Ma soprattutto: come quantifichiamo le energie mentali spese per impostare la Macro, e il tempo che il personale che si è formato ha “tolto” all’attività di routine dello studio?
Sono tutte valutazioni di management delle risorse umane che vanno svolte oculatamente.
Quindi, la prima difficoltà nell’adeguamento digitale è abbandonare dei processi già consolidati e che, per quanto lenti e farraginosi, “funzionano”.
In realtà, e ben lo sa chi lavora nel settore, questi processi non funzionano affatto, e le alternative esistono ormai da anni.
Come vedremo alla fine di questo articolo, non è necessario adottare nuovi gestionali o pagare costosi corsi dei produttori di software per imparare a usare meglio gli esistenti. Spesso, come motiveremo a breve, è sufficiente “assumere” un robot.
Difficoltà 2: Il costo delle nuove tecnologie
L’adozione di un nuovo software è un investimento di denaro notevole, che impatta sul bilancio dello studio. Pensiamo ad esempio che commissionare e far sviluppare un nuovo software gestionale proprietario ha costi in media superiori ai 35mila euro, e solo per la fase iniziale – a tale costo si aggiunge anche la manutenzione.
La maggior parte dei professionisti sceglie di pagare una licenza per un software non proprietario, come Teamsystem, Profis, Zucchetti, SAP e similari.
Imparare a usare un gestionale richiede dei corsi di formazione, oppure richiede di assumere personale già formato (e quindi, in media, che richiede una RAL tra i 40mila e i 55mila€).
Difficoltà 3: nessun dipendente vuole fare copia-incolla
Le difficoltà per il personale non finiscono dopo la formazione specifica a un software: anche con l’investimento più alto e oculato in digitalizzazione dello studio, adottando software gestionali nuovi, potrebbe capitare al personale dipendente di dover prendere in carico mansioni demotivanti e ripetitive, spesso di mero copia-incolla di dati da una pagina all’altra.
Risultato sul medio-lungo termine?
I dipendenti se ne vanno, in cerca di mansioni più stimolanti. Secondo le stime di Mentally AI, un nuovo dipendente costa, nei primi 3 anni, 10000€ di formazione , 6000€ di opportunità per clienti persi o simili, e la spesa stimata per trovare nuovo personale è di 5000€.
Ma soprattutto, diventa difficile assumere nuove leve, che riconoscono la ripetitività del lavoro proposto, e scelgono altro.
Difficoltà 4: personale dedicato alle nuove tecnologie
Per imparare un nuovo software o un nuovo processo che viene svolto in studio, serva qualcuno che l’abbia studiato, compreso e che sia disposto a formare il resto del personale a riguardo. Capita spesso nel luogo di lavoro di avere un dipendente “tuttofare”, preposto ad alcune mansioni più strettamente tecnologiche.
Come spesso accade, quando manca questo dipendente – vuoi per ferie o malattia, o nello scenario meno auspicabile per l’abbandono del posto di lavoro – la macchina di alcuni processi rimane ferma.
Anche qui, la robotizzazione dei processi aiuta, perché il suo utilizzo è talmente intuitivo da non necessitare di formazione.
Difficoltà 5: integrazione tra software diversi
Questa è la principale difficoltà che uno studio in transizione digitale deve affrontare. Prendiamo ad esempio i gestionali che offrono dei moduli di automazione contabile che funziona tramite Intelligenza Artificiale. Sono ottime strategie, che però lasciano gli studi
in una difficoltà non indifferente: l’integrazione con altri programmi.
Questo concetto è di solito chiaro solo quando si vede all’opera un robot in grado di “passare” agevolmente informazioni e dati da un programma all’altro, cliccando in autonomia su pulsanti, aprendo finestre, svolgendo funzioni che prima pensavamo come prettamente “umane” .
In una parola: un robot è capace di maggiore integrazione.
Invece, lo studio che sceglie di aggiungere un modulo AI al proprio gestionale si sta nuovamente vincolando a un tipo di tecnologia. Si tratta di una buona tecnologia, ma limitatamente a un piccolo contesto, quello del gestionale.
Quindi, rimane la difficoltà per il personale dello studio di integrare i dati raccolti e gestiti all’esterno, come abbiamo spiegato più diffusamente in questo articolo.
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La nuova frontiera: minima formazione e massima automazione intelligente
Abbiamo visto le grandi difficoltà di adozione di un nuovo software gestionale, e le difficoltà nel mantenere una formazione costante sui gestionali più complessi. Nemmeno le soluzioni di automazione intelligente proposte dai gestionali sono sufficienti a sollevare il personale dall’onere del data entry, come si è visto.
Per questo Mentally AI ha deciso di rispondere con l’automazione dei processi robotici.
La chiave di lettura è:
Non serve un nuovo software o una nuova funzione nel software. Va assunto un nuovo dipendente, che costa meno e lavora meglio sulle azioni meccaniche.
Questo “dipendente” è un robot.
Un robot è dotato di una capacità avanzatissima di data entry e di apprendimento del funzionamento dei gestionali già in uso dallo studio. Inoltre, ha una capacità preziosa: l’integrazione.
Ricordiamo che l’accesso alle principali piattaforme di processi robotici, come UiPath e Automation Anywhere, risulta difficile per i piccoli studi di commercialisti a causa di licenze onerose e vincolanti.
Mentally AI invece garantisce allo studio un risparmio medio del 40% quanto a ore lavorate, e fino all’85% per quanto riguarda le ore lavorate nel comparto contabilità.
All’atto pratico: grazie a Mentally AI, una sola persona potrebbe gestire una media di 200mila registrazioni di fatture annue e oltre 100mila transazioni bancarie.
Si tratta di una soluzione studiata ad hoc per le esigenze di uno studio.
Affrontare le difficoltà della digitalizzazione con un robot Mentally AI
Il robot di Mentally AI, con la sua capacità di ridurre sino al 96% delle prestazioni ripetitive e contabili, offre un ambiente di lavoro più stimolante e meno ripetitivo. La sua adozione elimina i tempi morti del personale in attesa davanti allo schermo del computer, diminuendo anche il tempo dedicato al data entry.
Grazie al robot, i collaboratori dello studio possono dedicarsi ad attività più motivanti e remunerative per lo studio professionale, trasferendo il lavoro di routine sulla macchina.
Ad esempio possono guadagnare ore preziose per chiamare il cliente, in modo da farlo sentire seguito e da rispettare le sue scadenze. Oppure, possono essere spostati dal data entry a mansioni più di organizzazione e segreteria. In qualche caso, possono persino iniziare un percorso graduale verso la consulenza con il cliente.
In definitiva, il cliente si sente fidelizzato nel ricevere un miglior supporto e maggiore attenzione, e magari nel ricevere dei report regolari. In generale, un supporto strutturato diminuisce il tasso d’abbandono dei clienti.
Per rispondere alle difficoltà di formazione, il robot di Mentally AI è stato progettato per consentire al commercialista di configurarlo attraverso un’interfaccia familiare, strutturata esattamente come Excel.
Questo rende l’interazione con lo strumento intuitiva attraverso tabelle da compilare, permettendo al robot di svolgere le sue funzioni.
Infine, un ulteriore vantaggio: il robot di Mentally AI sfrutta strategicamente i momenti di inattività, operando di notte, nei weekend e durante le ferie, mentre i collaboratori dello studio si prendono il meritato riposo.
Infine, la formazione richiede poche energie, e i coach Mentally AI sono sempre disponibili e tempestivi nelle risposte.
Sebbene l’innovazione digitale non sia sempre rosea, ci sono alcune soluzioni che richiedono un minore investimento di energie mentali, a fronte di un risparmio consistente, di una migliore integrazione e di un valido ritorno dell’investimento.
Scegli di velocizzare il tuo lavoro quotidiano e di massimizzare i profitti, assumendo un robot Mentally AI.
Sblocca il potenziale dei collaboratori del tuo studio.
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