Mai pensato che gli studi di commercialisti potrebbero offrire servizi nell’ottica di migliorare il merito creditizio delle aziende clienti?
Ne parleremo in questo articolo.
In questa terza puntata della serie “Mentally Riconcilia” parleremo dell’importanza dei check trimestrali di bilancio nelle imprese italiane, e di come lo studio commercialista può inserirsi offrendo alle aziende clienti dei bilanci automatici creati da un dipendente digitale completamente robotizzato (Mentally Riconcilia).
Hai perso le puntate precedenti? Eccole:
1) Nasce Mentally Riconcilia, il primo robot per efficientare la riconciliazione bancaria;
2) Mentally Riconcilia Ep.2 : istruire il robot per margini d’errore allo 0%.
Come abbiamo visto finora, la riconciliazione bancaria offerta dalla combinazione delle tecnologie robotica e d’Intelligenza Artificiale può garantire un margine d’errore dello 0%.
A fronte vi è una significativa riduzione del tempo che i commercialisti impiegano per la suddetta riconciliazione. Dove prima un collaboratore di studio accedeva manualmente al cassetto fiscale, quindi al sito della banca, e poi a un foglio Excel o a un gestionale contabile per l’elaborazione dei dati, oggi è possibile delegare il lavoro a un robot in grado di svolgere queste funzioni in automatico cliccando in autonomia su varie schermate.
Un’abilità come questa può essere sfruttata per la compilazione rapida di bilanci e prime note per conto delle aziende clienti, e risulta un servizio che fa davvero la differenza per le imprese sotto i 10 milioni di fatturato, specialmente per quelle che si ritrovano ad avere un alto volume di fatture.
In ogni caso, un impedimento sussiste, per i commercialisti: offrire ulteriori servizi ai propri clienti è spesso arduo.
La situazione odierna delle piccole aziende artigiane vede una generale scarsa conoscenza dell’importanza di avere bilanci aggiornati.
Anche nel comparto agricolo, dove il volume di fatture è molto alto e una riconciliazione con relativa compilazione della prima nota sarebbe da svolgersi a cadenza quantomeno trimestrale.
Bisogna constatare una realtà: le imprese non tenute all’obbligo di presentazione di bilancio spesso trascurano l’importanza di conoscere periodicamente la propria liquidità, e quindi aspettano la fine dell’esercizio per fare i conti.
Con il rischio di rimanere a corto di capitale quando potrebbe servire.
Facciamo qualche esempio pratico
La crisi energetica occorsa nel 2023 ha creato un surplus di costi di gestione per moltissime aziende manifatturiere, che spesso non hanno messo a bilancio i nuovi costi e ricavi, e hanno quindi potuto tamponare le perdite troppo tardi. Parliamo di carburanti, ma anche di bollette del gas, della corrente elettrica, e molto altro.
Oppure creano uno scenario simile gli aumenti repentini dei costi di alcune materie prime o di alcune filiere logistiche.
C’è poi, per molte aziende, l’importanza di una gestione oculata delle RIBA, soprattutto di quelle insolute: è proprio qui che l’attività di riconciliazione bancaria si fa più necessaria.
Non avere informazioni contabili aggiornate crea inoltre confusione con tutto ciò che viene influenzato fortemente dalla puntualità dei pagamenti, ad esempio le azioni legali per il recupero crediti.
Se un’azienda viene a conoscenza di una fattura non pagata solo a 120-180 giorni dalla chiusura dell’esercizio, come potrà agire in tempo?
Per tali motivi già molti studi di commercialisti tentano da anni un’opera di divulgazione nel tessuto imprenditoriale italiano:
In buona sostanza, cercando di far capire ai propri clienti la straordinaria importanza che ha la compilazione periodica del quadro RS, ad esempio, e quanto possono risultare utili dei controlli trimestrali.
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C’è però un ulteriore argomento che gli studi potrebbero sfruttare a proprio favore: la questione del merito creditizio.
È ormai noto quanto gli istituti di credito tengano in considerazione i bilanci previsionali, di verifica, o anche i business plan aggiornati, per le valutazioni di merito creditizio per l’erogazione di finanziamenti. Una nozione, questa, che anche alle imprese interessate risulta essere ancora troppo poco nota – dato che spesso si preoccupano unicamente della segnalazione in Centrale Rischi Banca d’Italia, giusto per citare uno dei parametri più osservati.
Ecco che il commercialista assume un nuovo ruolo: non più male necessario per essere in regola con il Fisco, ma vero e proprio business partner per l’azienda.
In un contesto di mercato concorrenziale come quello odierno, e sempre più digitalizzato, il commercialista non è sempre ben visto dalle aziende: spesso le PMI non comprendono quanto la figura del commercialista possa assumere le vesti di un vero e proprio consulente, che offre all’azienda non solo la mera registrazione di fatture e presentazione di dichiarazioni fiscali, ma anche ad esempio una più rapida compilazione della prima nota, o un aiuto concreto per monitorare costantemente la liquidità – come abbiamo accennato sopra.
Tale figura del “commercialista ad alto valore aggiunto” può essere veicolata proponendo al cliente di studio un servizio di riconciliazione bancaria periodica.
E l’efficienza di questo servizio di riconciliazione bancaria periodica può essere massimizzata con un robot contabile.
Mentally Riconcilia è l’unico robot contabile integrato con l’Intelligenza Artificiale.
È pensato per gli utenti TeamSystem Gamma e TeamSystem Studio ed è in grado di ridurre fino a 3 volte i tempi di lavorazione necessari a un dipendente “umano” per compilare la riconciliazione bancaria.
E senza possibilità d’errore, grazie al suo preciso sistema di feedback (come spieghiamo meglio qui).
Gli usi possibili di Mentally Riconcilia non sono finiti, come vedremo nelle prossime 3 puntate di questa newsletter.
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