Articolo 2 di 4 : L’intelligenza fiscale nel mondo digitale. Come evitare gli sprechi e fare scelte consapevoli. Discutiamo le opzioni di integrazione delle banche dati con nuovi strumenti di ricerca. Soluzioni per esigenze e budget differenti.
Nel nostro articolo precedente, abbiamo esplorato un tema fondamentale: l’importanza di scegliere con consapevolezza gli strumenti tecnologici che ormai accompagnano la consulenza fiscale. Strumenti come ChatGPT, Anthropic Claude, Google Gemini e i chatbot specializzati per i professionisti sono ormai all’ordine del giorno, ma non tutti sono adatti a rispondere alle esigenze specifiche di un professionista del settore tributario.
Piuttosto che cedere alla tentazione di abbracciare una sola tecnologia, la vera sfida è integrare in modo strategico queste risorse nel quotidiano operare degli studi fiscali, evitando di cadere in trappole costose e inefficaci.
Ma quando si parla di consulenza fiscale avanzata, il discorso si complica. Qui non si tratta solo di raccogliere informazioni generiche, ma di operare con fonti normative in continua evoluzione, sentenze critiche e analisi giuridiche raffinate. Gli specialisti del settore richiedono strumenti che non solo forniscono risposte, ma che le contestualizzano, le analizzano e le arricchiscono. È in questo contesto che piattaforme come Ade Mentally offrono soluzioni in grado di colmare il divario lasciato da strumenti di ricerca tradizionali.
In questo secondo episodio della serie vedremo come queste tecnologie non solo potenziano la consulenza fiscale ad alto livello, ma trasformano il modo stesso di fare ricerca fiscale e tributaria specialistica.
Una Prima Panoramica sulle Soluzioni di Ricerca Avanzata
Nella consulenza tributaria di alto livello, il cuore della professione è la capacità di rispondere a domande complesse con precisione, basandosi su fonti normative e giurisprudenziali affidabili e aggiornate. Tuttavia, l’accesso a queste risorse è spesso ostacolato da vincoli legali, tra cui diritti d’autore e restrizioni sull’uso delle banche dati, rendendo difficile la costruzione di soluzioni di ricerca avanzate.
Superare queste barriere senza incorrere in costi insostenibili o complicati percorsi burocratici è una delle sfide principali per chi desidera dotarsi di strumenti di ricerca realmente efficienti.
Per gli studi che necessitano di una personalizzazione spinta, la via più adatta resta quella di sviluppare un sistema su misura, come quelli da noi proposti. Si tratta di sistemi progettati per integrarsi perfettamente nei flussi di lavoro specifici e rispondere a esigenze precise. Tuttavia, non tutte le realtà professionali dispongono delle risorse necessarie per intraprendere questo tipo di progetto. In questo contesto, soluzioni più snelle, ma altrettanto efficaci, possono rivelarsi una scelta vantaggiosa.
Un esempio di questa seconda via è rappresentato dagli studi che adoperano Ade Mentally, che comunque offre già un ampio set di fonti normative e giurisprudenziali pubbliche come le normative italiane ed europee, le sentenze tributarie ed altri fonti pubbliche , concepita per rispondere alle esigenze di consulenza tributaria senza dover ricorrere a interventi di personalizzazione complessi e costosi.
La Ricerca Tributaria: Oltre la Superficie
La ricerca tributaria non è mai una questione di semplici risposte: è un processo complesso che implica la navigazione tra una miriade di fonti e connessioni. La maggior parte dei chatbot, infatti, sono progettati per dare risposte rapide, ma si fermano lì. Quello che davvero manca in molte soluzioni tradizionali è la capacità di interpretare il contesto e di navigare nelle interrelazioni tra le fonti.
Ecco dove entra in gioco la nostra tecnologia del contesto. Lavorando a stretto contatto con i nostri centri di ricerca in California, abbiamo sviluppato una capacità unica: tracciare le connessioni tra le varie fonti normative, dalle leggi alle sentenze, e rappresentarle graficamente in modo chiaro. Questo approccio non si limita a individuare le fonti più rilevanti, ma costruisce una mappa che mostra come ogni dato si interseca con l’altro, creando una visione articolata e dinamica della materia fiscale.
Cosa significa per gli studi specializzati?
Per gli studi che si occupano di consulenza tributaria per grandi aziende o clienti internazionali, la ricerca non è mai lineare. Non si tratta di una semplice consultazione di codici o circolari, ma di un’analisi continua e profonda che include anche risorse secondarie: banche dati specializzate, pareri discordanti, e pareri provenienti da più specialisti. Ecco perché la nostra tecnologia, in grado di integrare e correlare queste fonti, offre un vantaggio significativo: non solo facilita la consultazione, ma la rende strategica, arricchendo ogni punto con una visione più completa.
Fonti ufficiali e private: la differenza
Sebbene le fonti ufficiali – come leggi, sentenze e circolari ministeriali – siano la base di ogni analisi fiscale, per chi lavora su casi complessi, la ricerca si estende oltre queste. Le banche dati come EUTEKNE, IPSOA, Il Sole 24 Ore, SEAC ed EuroConference offrono un repertorio di risorse che permettono agli esperti di avere una visione più ampia, fare affidamento su pareri di altri professionisti, spesso essenziale per interpretare le normative sotto angolazioni diverse. Qui, è possibile agire con una tecnologia costruita su misura, per il singolo studio che puo’ fare investimenti, nel rispetto di vari limiti giuridici e diritti d’ autore. La nostra tecnologia può essere specializzata da studi con gli adeguati mezzi finanziari per non limitarsi a raccogliere dati: in effetti, la stessa li intreccia e li filtra in modo che la ricerca risulti sempre aggiornata, contestualizzata e orientata alle reali esigenze di chi opera in un mercato globale e in continua evoluzione.
Il Problema della Ricerca Tributaria Tradizionale
Nel mondo ideale, i consulenti fiscali avrebbero accesso a tutte le banche dati in un unico spazio centralizzato. Ma la realtà è ben diversa. Ogni fonte – EUTEKNE, IPSOA, SEAC,Euroconference e altre – esige che l’esperto si connetta singolarmente a ciascuna, compiendo una ricerca laboriosa, spesso dispendiosa in termini di tempo. Solo uno degli attori principali, sta tentando di risolvere parzialmente questa difficoltà, ma anche questo presenta delle limitazioni significative perché non ha la proprietà intellettuale dei contenuti delle altre case editrici.
Le Limitazioni della Ricerca Tradizionale- Accessi ristretti a single case editrici.
La prima di queste limitazioni è semplice ma cruciale: ogni piattaforma possiede solo le proprie fonti. Che si tratti di un fornitore o di un altro, ciascuno raccoglie una selezione di dati, ma non tutte le informazioni che un consulente fiscale davvero desidera. I professionisti cercano una visione globale e integrata, un luogo in cui possano trovare tutti i dati, da qualsiasi fonte, pronti per essere consultati. La ricerca tradizionale si basa su un modello ormai obsoleto: la ricerca per parole chiave. Questo approccio, seppur utile in alcune circostanze, non è più sufficiente in un contesto in cui la complessità delle normative fiscali e delle fonti si moltiplica.
Il Problema della Ricerca con le Parole Chiave
La ricerca per parole chiave, pur essendo un sistema consolidato, ha un difetto evidente: richiede al professionista di leggere articoli interi, spesso irrilevanti per il caso in esame. Il tempo speso a filtrare, leggere, e analizzare singole risposte non solo è oneroso, ma rallenta l’intero processo. Per un consulente fiscale, ogni minuto sprecato significa un costo e una perdita di opportunità. Pensate a come gli studi con una clientela più ampia vedono moltiplicato il problema. In questo caso 20-30 persone ogni anno spendono centinaia di ore lavoro a ricercare fonti tra varie banche dati.
La Ricerca del Futuro: Veloce, Efficiente, e Contestualizzata
La ricerca del futuro è un processo dinamico, che non si limita a farti cercare informazioni, ma ti offre soluzioni. Con il nuovo approccio, la ricerca non è più un viaggio attraverso montagne di dati. Una volta identificato l’argomento, il sistema ti mostra immediatamente le informazioni rilevanti, presentandoti direttamente i passaggi chiave dei documenti necessari per arrivare alla risposta. Non solo: la tecnologia moderna ti fornisce anche un riassunto conciso che evidenzia la soluzione, risparmiando ore di lettura.
Questo approccio ha il potenziale di ridurre drasticamente i tempi di ricerca, offrendo due vantaggi principali: non solo elimina la necessità di cercare attraverso banche dati disparate, ma riduce anche il tempo che altrimenti verrebbe speso per districarsi tra contenuti non pertinenti. In altre parole, la ricerca “nuovo stile” è progettata per risparmiare tempo e aumentare l’efficienza, presentando subito la risposta, o almeno un quadro chiaro per raggiungerla.
Le Difficoltà del Mondo Ideale
Nel mondo ideale, tutte le banche dati sarebbero centralizzate, accessibili con un unico clic. Tuttavia, questo scenario si scontra con due grandi problematiche. La prima riguarda l’aspetto tecnico: molte banche dati sono vere e proprie isole isolate che difficilmente aprono i propri dati a soluzioni esterne. Per accedere a queste risorse, è necessario costruire sistemi complessi, in grado di interagire con le piattaforme, raccogliendo i dati in tempo reale. Ma questo non è solo tecnicamente sfidante, è anche estremamente costoso. Ogni aggiornamento, ogni risposta a una reazione da parte delle banche dati, richiede ingenti risorse. Per farla semplice, questo processo è simile a quello necessario per estrarre dati da piattaforme come YouTube, dove la protezione delle informazioni è talmente ostica che l’accesso ai dati è un vero e proprio campo di battaglia tecnologica.
La seconda barriera è legale. Per poter accedere e utilizzare questi dati, è necessario un accordo formale con le banche dati da parte del datore del software, seppure questo tipo di accordi tra case editrici e datori software si stia affermando negli USA non è detto che sia fattibile in Italia. . Questo implica che l’accesso ai dati sia esclusivo, circoscritto a singoli studi, e regolato da contratti legali che garantiscano che le informazioni vengano utilizzate solo nel contesto previsto, senza infrangere i diritti d’ autore delle case editrici. Il che vuol dire che ogni consulente, ogni studio, deve gestire una propria instanza isolata del sistema, per essere in regola con la normativa. In altre parole, per ogni singola entità, occorre creare una struttura completamente separata che garantisca l’uso esclusivo dei dati per i quali hanno già pagato la sottoscrizione alle case editrici.
La Soluzione Specializzata e i Suoi Costi
Ma anche se è possibile superare queste barriere tecnologiche e legali, il lavoro richiesto è altamente specializzato e non privo di costi. Creare un sistema che si adatti perfettamente alle esigenze di uno studio, che garantisca l’accesso ai dati in modo esclusivo e legittimo, implica un notevole impegno in termini di tempo e risorse. Questo processo su misura è sicuramente efficace, ma per forza di cose è anche un investimento considerevole.
La Nostra Offerta: Esperienza e Capacità per le Esigenze Specialistiche
Quello che offriamo agli studi di consulenza tributaria di alto livello è la nostra capacità e esperienza nel fornire soluzioni su misura. Per gli studi che operano nelle principali città italiane, come Milano, Roma, Firenze e Bologna, dove le esigenze di consulenza tributaria sono complesse e richiedono una gestione altamente specializzata delle risorse, siamo in grado di realizzare un sistema che integra perfettamente tutte le fonti normative, e giuridiche e opinioni privatistiche di riferimento. Questa operazione, tuttavia, è un investimento sostanzioso: si parla di un impegno iniziale che può variare tra i 20.000 e i 50.000 euro nel primo anno, con successivi costi di 10.000-15.000 euro l’anno. Ma per questi studi, che spesso gestiscono team di 20-30 persone e migliaia di ore di consulenza all’anno, il ritorno su questo investimento è immediato. Un sistema di ricerca integrato riduce significativamente il tempo dedicato alla ricerca delle fonti e, conseguentemente, ottimizza i costi operativi, con un risparmio che può arrivare al 20-30% dei costi strutturali annuali. Per studi con fatturati tra i 2 e 20 Milioni di euro il ritorno d’ investimento è almeno di 10 volte tanto.
Il Ritorno sull’Investimento è Garantito
Per gli studi che sono pronti a fare questo tipo di investimento, il ritorno è garantito. Non solo si riduce il tempo speso nella ricerca delle informazioni, ma si ottimizzano anche i costi generali, aumentando l’efficienza operativa. Si tratta di una soluzione a lungo termine che consente agli studi di rispondere con rapidità e precisione alle esigenze dei loro clienti, riducendo al minimo il margine di errore e migliorando la qualità del servizio.
Ade Mentally: La Soluzione Accessibile per Ogni Studio
Per coloro che non puntano all’iperspecializzazione, Ade Mentally rappresenta un’opzione più accessibile, ma comunque potente. Con una struttura che offre un’analisi contestuale delle informazioni, pur senza entrare nei dettagli delle opinioni private, coperte da diritti d’ autore, è in grado di fornire un livello di ricerca simile a quello delle soluzioni più complesse e costose, a un costo decisamente più contenuto. La sua capacità di integrarsi con i principali sistemi di gestione dei dati lo rende una scelta strategica per chi desidera un prodotto completo ma a un prezzo più vantaggioso.
Verso una Ricerca Più Affilata e Strategica
Che si tratti di una soluzione su misura o di una piattaforma più generalista come Ade Mentally, il valore che offriamo è chiaro: soluzioni pensate per migliorare l’efficienza, ridurre i costi e, soprattutto, garantire un ritorno economico immediato.
Investire oggi in queste soluzioni non è solo una scelta strategica, ma una mossa indispensabile per restare competitivi nel panorama tributario moderno.
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Esempio
In questo esempio vediamo due domande in sequenza la risposta e come la nostra tecnologia trova un contesto diverso a seconda della domanda . In una prima fase privilegia la normativa in una seconda le sentenze delle corti.
Domanda:
Nel caso in cui le riserve di rivalutazione trasferite dalla società incorporata all’incorporante non siano state affrancate, come si gestisce il loro eventuale utilizzo per copertura perdite nel bilancio post-fusione? È necessario procedere con una tassazione immediata o esistono modalità per mantenere il regime di sospensione d’imposta anche dopo la fusione?
Risposta :
Nel caso in cui le riserve di rivalutazione trasferite dalla società incorporata all’incorporante non siano state affrancate, il loro utilizzo per la copertura delle perdite nel bilancio post-fusione deve essere gestito con attenzione per evitare la tassazione immediata.
Secondo l’articolo 172, comma 5 del TUIR, le riserve in sospensione d’imposta iscritte nell’ultimo bilancio delle società fuse o incorporate concorrono a formare il reddito della società risultante dalla fusione o incorporante se e nella misura in cui non siano state ricostituite nel suo bilancio prioritariamente utilizzando l’eventuale avanzo di fusione. Questo significa che, se la società incorporante non ricostituisce tali riserve nel proprio bilancio, queste riserve saranno tassate.
Tuttavia, esistono modalità per mantenere il regime di sospensione d’imposta anche dopo la fusione. In particolare, se non emerge un avanzo di fusione, la società incorporante non è obbligata a ricostituire le riserve in sospensione d’imposta. Questo è confermato dalla Circolare del 01/03/2022 n. 6 dell’Agenzia delle Entrate, che chiarisce che la mancata ricostituzione delle riserve non comporta tassazione immediata se non vi è un avanzo di fusione.
Inoltre, la Circolare del 31/05/2005 n. 27 dell’Agenzia delle Entrate specifica che le future distribuzioni di tali riserve saranno assoggettate a tassazione fino al riassorbimento totale dei disallineamenti ancora esistenti, se gli stessi non trovano copertura in riserve di patrimonio netto che nel frattempo si siano formate. Questo implica che l’utilizzo delle riserve per copertura di perdite è irrilevante ai fini della tassazione immediata, purché tali riserve non siano distribuite ai soci.
Infine, la Risoluzione del 11/01/2001 n. 1 dell’Agenzia delle Entrate chiarisce che lo stato di sospensione si trasferisce sull’avanzo di fusione o sull’eccedenza di aumento di capitale sociale della società incorporante, qualora esso risulti superiore rispetto all’ammontare complessivo del capitale delle società incorporate o fuse.
In sintesi, per mantenere il regime di sospensione d’imposta dopo la fusione, è fondamentale non distribuire le riserve ai soci e, se possibile, ricostituirle nel bilancio della società incorporante utilizzando l’eventuale avanzo di fusione. Se non vi è avanzo di fusione, la mancata ricostituzione delle riserve non comporta tassazione immediata, ma le riserve rimarranno tassabili solo in caso di distribuzione futura.
Domanda di Follow up :
Sulla base del contesto dato e della precedente risposta quali sono le sorgenti di rischio piu’ grosso che possono portare ad una tassazione immediata nella domanda precedente?
Risposta di Follow up:
Risposta
Le sorgenti di rischio più rilevanti che possono portare a una tassazione immediata delle riserve di rivalutazione trasferite dalla società incorporata all’incorporante, nel caso in cui non siano state affrancate, sono principalmente le seguenti:
1. Mancata Ricostituzione delle Riserve in Sospensione d’Imposta
Secondo l’articolo 172, comma 5 del TUIR, le riserve in sospensione d’imposta devono essere ricostituite nel bilancio della società incorporante utilizzando l’eventuale avanzo di fusione. Se la società incorporante non ricostituisce tali riserve, queste concorrono a formare il reddito imponibile, portando a una tassazione immediata. La mancata ricostituzione delle riserve rappresenta quindi un rischio significativo.
2. Distribuzione delle Riserve ai Soci
Un altro rischio rilevante è la distribuzione delle riserve di rivalutazione ai soci. La Circolare del 31/05/2005 n. 27 dell’Agenzia delle Entrate chiarisce che le future distribuzioni di tali riserve saranno assoggettate a tassazione fino al riassorbimento totale dei disallineamenti ancora esistenti. Pertanto, se le riserve vengono distribuite ai soci, ciò comporterà una tassazione immediata.
3. Violazioni Formali e Sostanziali
Le violazioni formali e sostanziali delle disposizioni fiscali possono comportare sanzioni e tassazioni immediate. La Sentenza del 17/11/2021 n. 34868 della Corte di Cassazione, Sezione Collegio 5, evidenzia che chi commette più violazioni che pregiudicano la determinazione dell’imponibile o la liquidazione del tributo è soggetto a sanzioni. Questo implica che eventuali errori o omissioni nella gestione delle riserve possono portare a conseguenze fiscali immediate.
4. Utilizzo delle Riserve per Copertura Perdite
L’utilizzo delle riserve di rivalutazione per copertura delle perdite nel bilancio post-fusione può rappresentare un rischio se non gestito correttamente. Sebbene l’utilizzo delle riserve per copertura di perdite sia irrilevante ai fini della tassazione immediata, come chiarito dalla Circolare del 01/03/2022 n. 6, è fondamentale che tali riserve non siano distribuite ai soci e che siano correttamente contabilizzate per evitare contestazioni da parte dell’Amministrazione finanziaria.
5. Denunce Penali e Raddoppio dei Termini di Accertamento
La Sentenza del 02/12/2010 n. 112 della Commissione Tributaria Provinciale di Treviso evidenzia il rischio di raddoppio dei termini di accertamento in caso di denunce penali. Se l’Amministrazione finanziaria presenta una denuncia penale, ciò può portare a un’estensione dei termini di accertamento e a una tassazione immediata delle riserve non affrancate.
In sintesi, le principali sorgenti di rischio che possono portare a una tassazione immediata delle riserve di rivalutazione non affrancate sono la mancata ricostituzione delle riserve, la loro distribuzione ai soci, le violazioni formali e sostanziali delle disposizioni fiscali, l’utilizzo improprio delle riserve per copertura perdite e le denunce penali che comportano il raddoppio dei termini di accertamento.
Estratto Dal contesto
Nei prossimi articoli della miniserie:
- Articolo incentrato sulla capacità del chatbot di rispondere a domande complesse, inclusa la documentazione interna, generando direttamente testi di risposta dettagliati.
- Focus sull’uso del chatbot per gestire domande complesse, compresa la documentazione interna, e fornire risposte strutturate e complete in modo immediato.
Potenziamento operativo: analisi dei vantaggi del Robotic Hub
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