Focus sul superbonus 

Sappiamo che il commercialista, nel caso in cui il cliente opti per lo sconto in fattura o la cessione del credito, la legge impone l’apposizione del visto di conformità ai sensi dell’articolo 35 del Dgls del 9 luglio 1997, il quale può essere rilasciato solo da soggetti abilitati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni. Il ruolo del commercialista tuttavia non può e non deve esaurirsi al solo intervento nella fase finale della richiesta di accesso del Superbonus. Infatti egli dovrà: 

• valutare tutte le norme fiscali con le casistiche collegate che regolano le agevolazioni  
• Esaminare il quadro finanziario del cliente, indirizzarlo verso la decisione più vantaggiosa (se aprire un mutuo o chiedere un prestito in base a determinate condizioni) 
• raccogliere le fatture e ricevute di pagamenti da farsi separatamente per ogni tipologia di provvedimento agevolabile in modo specificare con esattezza l’ammontare della detrazione. 

In questo processo, inutile sottolineare l’importanza di una consistente riduzione del margine d’errore nello svolgimento del lavoro ripetitivo e contabile. Si tratta di pratiche complesse che richiedono tempo da dedicare al cliente. Si tratta di offrire un supporto solido nella valutazione delle opzioni. Non si tratta di fermarsi al minimo sindacale. 

Pratiche che necessitano di tempo e precisione 

Guadagnarsi la fiducia del cliente è il concetto chiave. Per farlo serve tempo, soprattutto in una fase in cui il mondo del lavoro appare sofferente e le proposte piovono a catinelle. 

Il Superbonus infatti, lo abbiamo accennato, è solo una delle numerosissime proposte presentate dal governo a seguito del periodo pandemico più acuto.  E solo una delle pratiche che richiede maggiore attenzione.  Citiamone brevemente alcune… 

Uno sguardo al nuovo 

Con l’approvazione della legge di bilancio 2022 infatti, circa 5 miliardi di euro vengono destinati alla riforma degli ammortizzatori sociali che, tra i tanti punti prevede: 

• Esoneri contributivi  
• dilatazione della durata dei sussidi di disoccupazione (DIS-COLL e NASPI) 

Solo due dei tanti interventi promossi dalla misura e che, pur risultando vantaggiosi, suscitano nel cliente confusione e irrequietezza data dalla consapevolezza di dover affrontare una nuova valanga di ostacoli burocratici.  Per il commercialista tali pratiche si traducono in: bisogno di maggiore tempo da consacrare al cliente e accuratezza nello svolgimento del lavoro contabile. 

Contenzioso. Pratiche di più vecchia data. 

Finora abbiamo messo a fuoco le insidie legate al Superbonus 110 e alle pieghe delle più recenti misure che spingono il commercialista verso la ricerca di sistemi capaci di accelerare i processi produttivi. Un altro esempio è rappresentato invece da pratiche di più vecchia data, come il contenzioso tributario, la cui gestione si è complicata esponenzialmente negli ultimi anni. 

• Il contenzioso tributario infatti con l’enorme mole di dettagli a cui prestare attenzione, mette sotto pressione il professionista. Il sistema di tassazione italiano è piuttosto complesso e spesso accade di dover far fronte alle inesattezze delle cartelle esattoriali o con adempimenti che suscitano dubbi circa la loro veridicità. 

In quest’ottica, la gestione di tali operazioni comporta una significativa perdita di tempo determinata dallo svolgimento delle attività contabili e di precisione. Attività che, oltre a demotivare il personale, vincolano lo studio professionale ai collaboratori meno produttivi, impedendo un sostanziale salto di qualità.